Giulia Tramontano aveva scoperto dei tradimenti e delle menzogne del suo fidanzato Alessandro Impagnatiello e aveva deciso di lasciarlo. La giovane era incinta di sette mesi e non voleva far nascere il bambino in una situazione di separazione tra i genitori. Tuttavia, Alessandro non sembrava accettare la decisione della compagna e continuava a scrivere messaggi in cui la rimproverava e la insultava. Giulia, al contrario, cercava di chiudere il discorso e di trovare la sua pace, invitando Alessandro a condividere la casa fino a quando sarebbe stato necessario.

Purtroppo, il comportamento di Alessandro si è rivelato sempre più preoccupante e violento. Dopo aver ucciso la compagna, ha continuato a inviarle messaggi per giorni, cercando di depistare le indagini sulla sua scomparsa. In questi messaggi, si mostrava disperato e chiedeva a Giulia di farsi sentire per confermare che stava bene.

La sorella di Giulia, Chiara, ha riferito ai carabinieri che la giovane sapeva della relazione di Alessandro con un’altra donna già dal mese di gennaio. Inoltre, la situazione sentimentale tra i due era già precaria da tempo, con Alessandro spesso assente per lavoro e Giulia che si sentiva sola a casa.

Nonostante tutto, Giulia aveva deciso di rimanere con Alessandro e di provare a superare le difficoltà della loro relazione. Purtroppo, il suo tentativo di trovare una soluzione pacifica è stato vano e ha portato alla sua tragica morte.

Questa vicenda ci ricorda l’importanza di riconoscere i segnali di una relazione tossica e di avere il coraggio di uscire da una situazione pericolosa. Inoltre, ci fa riflettere sull’importanza di prevenire la violenza di genere e di promuovere una cultura del rispetto e dell’uguaglianza tra uomini e donne.

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