Inondazioni e evacuazioni di massa sono attualmente in corso in Ucraina a causa dell’esplosione della diga Nova Kakhovka, che ha portato alla formazione di una chiazza di petrolio di almeno 150 tonnellate trasportata dalla corrente verso il Mar Nero. Circa 42mila persone sono a rischio su entrambe le sponde del fiume Dnipro e il picco dell’onda alluvionale è previsto per oggi. Secondo i servizi di emergenza russi, circa 2.700 abitazioni sono state allagate dopo l’esplosione e 1.300 persone sono state evacuate. Oltre alla devastazione causata dalle inondazioni, l’esplosione della diga ha portato a uno scambio di accuse tra l’Ucraina e la Russia. Molti soldati russi sono stati travolti dalle acque e diversi sono stati uccisi o feriti. L’intelligence americana tende a ritenere la Russia colpevole dell’incidente. Una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell’Onu è stata convocata per discutere della situazione. La premier Meloni ha definito il danneggiamento della diga un atto criminale, mentre la Santa Sede ha commentato positivamente la missione del cardinale Zuppi a Kiev sulla via della pace. Kiev ha sottolineato che la formula della pace può essere solo ucraina. È stata dichiarata lo stato di emergenza in tutta la regione di Kherson.
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