Il Conocal di Ponticelli, un quartiere di Napoli, è stato teatro di un evento vergognoso e preoccupante. Lo striscione con la scritta “Non lo spegni il sole, nemmeno se gli spari. Cickol vive” è stato esposto in onore di Vincenzo Costanzo, il giovane reggente della camorra del rione, ucciso lo scorso 5 maggio durante i festeggiamenti per la vittoria del terzo scudetto del Napoli. Questo è stato un atto di potenza della camorra, uno schiaffo allo Stato e alle persone perbene che abitano il quartiere.
Nonostante ciò, nessuna forza dell’ordine è intervenuta per fermare il corteo di moto e persone appiedate che indossavano una T-shirt bianca con la foto della vittima e che hanno fatto il giro del quartiere con lo striscione per tributare gli onori di boss a un mese dall’omicidio di Vincenzo Costanzo. Le immagini del corteo sono state pubblicate sui social e commentate dalla giornalista e scrittrice Luciana Esposito, che da sempre è impegnata nella lotta alla camorra nel suo quartiere.
Luciana Esposito ha dichiarato: “Il Conocal si conferma fortino del clan D’Amico, un rione dove seguitano a regnare le logiche della camorra, perché quello che desta maggiore sconcerto è la totale assenza delle forze dell’ordine, seppure si tratti palesemente di una manifestazione non autorizzata”. Le immagini di questo evento vergognoso inneggiano alla malavita e diramano messaggi aberranti che dovrebbero indignare tutti, in primis le istituzioni, grandi complici di questo scempio.
Luciana Esposito ha chiesto alle istituzioni di avere il coraggio di ultimare l’opera, ufficializzando la supremazia della camorra in quel rione, altrimenti la replica dello Stato deve arrivare subito. Questo evento non deve essere ignorato e le istituzioni devono fare tutto il possibile per fermare la camorra e proteggere le persone perbene che vivono nel quartiere. La paura e il senso di abbandono delle vittime di Costanzo devono essere compresi e giustificati, e la lotta alla camorra deve continuare senza sosta.
