La tragedia di Sant’Antimo: il 44enne Raffaele Caiazzo ha confessato di aver sparato e ucciso il genero Luigi Cammisa, ma di non ricordare di avere ammazzato anche la nuora, Maria Brigida Pesacane. Caiazzo ha ammesso che già da qualche tempo sospettava che tra i due cognati vi fosse una relazione, e di averlo detto anche ai due figli, coniugi delle vittime, che però lo avevano accusato di inventarsi tutto e di essere un ‘rovina famiglie’. Il figlio Alfredo lo aveva minacciato di non fargli più vedere i nipoti, in particolare il maschietto cui il nonno era particolarmente legato, se avesse continuato con l’ossessione della relazione tra i cognati. Nonostante i litigi e le minacce, Caiazzo ha preso una pistola e ha ucciso in strada il genero Luigi. L’udienza di convalida del fermo disposto dalla Procura guidata da Maria Antonietta Troncone si terrà domani davanti al gip di Napoli Nord. Una tragedia che ha sconvolto l’intera comunità e che dimostra come l’odio e la violenza non portino mai a nulla di buono.

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