Undici persone, di cui otto in carcere, una ai domiciliari e una con obbligo di dimora, sono state arrestate dalla Compagnia CC Larino dei Carabinieri, su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento. L’accusa è di associazione a delinquere finalizzata ai furti aggravati e alla ricettazione di cavi in rame. Gli indagati, di nazionalità rumena, albanese ed italiana, sono stati ritenuti gravemente indiziati di aver commesso numerosi furti di cavi di rame presso parchi eolici situati in Campania, Molise, Basilicata e Puglia. La polizia ha scoperto che i furti erano stati commessi da una banda di malviventi, capeggiata da un cittadino rumeno, che coordinava e dirigeva personalmente sia la commissione dei furti che lo smistamento del metallo trafugato. Una volta individuato il parco eolico, i malviventi forzavano la porta di accesso degli aerogeneratori, tranciavano i vari cavi di rame ed asportavano rame in quantità, danneggiando, al contempo, i trasformatori. Il danno patrimoniale del materiale trafugato, quantificato in un milione di euro, ha comportato la mancata produzione di energia eolica di circa novemila Mwh, per circa tre milioni di euro di valore commerciale. Le attività illecite si concludevano mediante intermediazione e vendita a grossisti del settore del metallo, con ripartizione dell’illecito ricavato tra i componenti dell’organizzazione. Durante le attività investigative sono stati accertati e contestati più episodi di furti e ricettazione di rame, per quantitativi pari a 6 tonnellate, nonché il sequestro di 615 kg del medesimo metallo. Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

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