Valentino Gionta jr, erede del clan di Palazzo Fienga, è pronto a tornare in libertà dopo quasi dieci anni trascorsi in carcere. Era stato arrestato nel 2014 in una casa bunker nel rione Provolera, dove si era rinchiuso e reso irreperibile. Il figlio di Aldo e nipote del padrino, considerato l’erede della cosca, finirà di scontare la pena nelle prossime settimane e non ci saranno prescrizioni particolari nei suoi confronti. Tuttavia, il suo ritorno rappresenta un motivo in più per alzare il livello d’allerta delle forze dell’ordine che lavorano incessantemente per tenere aggiornata la mappa del crimine, i collegamenti e le nuove alleanze.

Valentino Gionta jr troverà uno scenario diverso rispetto a quello che aveva lasciato da ricercato finito in manette. La sua casa, una residenza in via Nicolò D’Alagno, a due passi dal fortino della morte e del malaffare, è stata demolita un anno dopo il suo arresto. Lo Stato ha murato il quartier generale del clan e lo ha fatto per lanciare anche un segnale di fiducia e di speranza alla città. Tuttavia, la stagione degli arresti e dei processi non ha portato il riscatto sociale ed urbanistico in grado di sottrarre terreno fertile alla camorra. Anzi, il ministero ha sciolto il consiglio comunale con l’accusa infamante per il sindaco, il suo vice ed altre cariche importanti del Palazzo: associazione mafiosa.

Valentino Gionta jr è il figlio di Aldo e il primo nipote del super boss dal quale ha ereditato il nome. Da piccolo era stato il destinatario di una lettera che intercettata e sequestrata fece scalpore: gli si chiedeva di imparare ad usare armi da guerra per continuare la battaglia di sangue contro i clan rivali. Erano i messaggi del “Codice Gionta”, un complesso sistema di messaggi cifrati che uscivano dal carcere e venivano trasportati a Torre Annunziata per impartire ordini agli affiliati liberi.

Valentino Gionta jr e suo padre Aldo furono condannati il 17 marzo del 2016. Le indagini erano scattate a seguito dell’ultimo blitz del 2014 che smantellò la restante parte della cupola di via Bertone. Alla retata nell’ex fortino della camorra entrambi sfuggirono alla cattura, ma poi entrambi dovettero arrendersi: il primo il 16 agosto e il secondo il 27 novembre. Sono trascorsi quasi dieci anni di buona condotta, ma è presto per capire se il carcere lascerà uscire un uomo diverso o un boss più forte e potente. Secondo la legge della camorra, Valentino Gionta jr ha addosso i galloni del comandante, su di lui pesa l’eredità criminale di una cosca smantellata dalle faide e dalle condanne durissime.

Valentino Gionta jr potrebbe ereditare la guida della cosca dal momento che suo zio Carpentieri è detenuto. L’Antimafia ha rialzato le antenne, preoccupata che oltre a cambiare gli equilibri instabili delle pax e delle alleanze, possa tornare ad affacciarsi una stagione complicata e cruenta. Una situazione che desta forti preoccupazioni in un momento delicato per la città che è chiamata a ricostruire il suo tessuto sociale ed economico e il suo futuro amministrativo con le prossime amministrative.

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