La corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Napoli in cui si disponeva la scarcerazione di Vicol Ciprian, il giovane di 23 anni responsabile della morte di Francesca Compagnone, uccisa con un colpo di fucile. La decisione del Tribunale del Riesame di Napoli, che aveva respinto la richiesta avanzata dai pubblici ministeri Fiore e Camerlingo del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, era stata presa il 15 marzo scorso.
Secondo il gip e i giudici del Riesame, il gesto di Ciprian non fu un omicidio volontario, ma un omicidio colposo. L’indagato ha sempre sostenuto che si trattava di un gioco finito in tragedia. Tuttavia, per la procura, si tratta di un omicidio volontario aggravato da futili motivi e legame affettivo.
Dopo l’annullamento della scarcerazione da parte della Cassazione, lo stato di libertà di Ciprian sarà esaminato dal tribunale del Riesame di Napoli, in una sezione diversa. Si tratta di un passo importante per far luce sulla terribile vicenda e per garantire giustizia alla vittima e alla sua famiglia. La decisione della Cassazione dimostra che la giustizia deve fare il suo corso e che nessuno può essere al di sopra della legge.