Il Tribunale di Napoli ha deciso di scarcerare Francesco Iannone, conosciuto come Pippetto, grazie all’istanza presentata dal suo avvocato Vittorio Fucci. L’uomo, pregiudicato di 51 anni di Arienzo, era stato arrestato durante il maxi-blitz della DDA contro il clan dei Piscitelli, alias “Cervinari”. L’imputazione a carico di Iannone è quella di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga.

Secondo le indagini, Iannone sarebbe uno dei vertici dell’organizzazione criminale, vicino al capo-promotore Filippo Piscitelli, detto “O’ Cervinar”. In particolare, gli viene attribuito un ruolo chiave nell’organizzazione del traffico di droga tra la Valle di Suessola e la Valle Caudina.

Nonostante Iannone abbia una lunga lista di precedenti penali, il Gup Discepolo ha deciso di concedergli gli arresti domiciliari. La decisione ha suscitato molte polemiche, soprattutto perché la compagna di Iannone, Veronica Morgillo, era stata tratta in arresto durante il maxi-blitz e costituiva una spalla importante dei disegni criminali attribuiti dagli inquirenti a Francesco Iannone, tanto da essere denominati come “Bonnye e Claide”.

La decisione del Gup Discepolo di scarcerare Iannone ha suscitato molte critiche e ha diviso l’opinione pubblica. Molti si chiedono se sia giusto concedere gli arresti domiciliari a un pregiudicato accusato di traffico di droga e di essere uno dei vertici di un’organizzazione criminale. Tuttavia, la decisione del Tribunale di Napoli è stata presa sulla base di precise valutazioni giuridiche e non può essere messa in discussione.

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