Benevento. Maria Elena Polese, 55 anni, ha ricevuto la sua sentenza. Il procuratore aveva richiesto una condanna a 7 anni, ma il Tribunale ha scelto di assolverla con formula piena, poiché non ha commesso il fatto dalle accuse di lesioni gravissime e rapina e perché il fatto non sussiste da quello di abbandono di incapace. È la fine del processo a carico di Polese, avvocato Matteo De Longis, di Benevento, che era stata sottoposta agli arresti domiciliari dall’aprile del 2022, ora revocati. È stata chiamata in causa come badante di un’anziana e di un suo familiare, in un’inchiesta della Squadra mobile su fatti che risalivano al 23 settembre del 2019. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Polese avrebbe somministrato all’anziana delle benzodiazepine che le avrebbero causato uno stato di lipotimia, sottraendole le chiavi della cassetta di sicurezza presente nell’abitazione, dalla quale avrebbe fatto sparire la somma di 25mila euro.
Prima della sentenza, è stata presentata una nuova deposizione di un investigatore che ha riferito come dall’analisi dei tabulati telefonici di una seconda compagnia emergesse la presenza dell’imputata in quella casa fino alle 22, dunque non sarebbe fuggita due ore prima. L’esame di Polese si era detta del tutto estranea alla vicenda senza puntare il dito contro gli altri che svolgevano il suo stesso lavoro, ma ricordando di essere rimasta stupita quando la mattina successiva all’episodio contestato, l’altra assistente, assente il giorno prima, le aveva telefonato e le aveva domandato se la pensionata parlasse. L’attenzione si è concentrata anche sul medicinale assunto dalla malcapitata, un neurolettico che lei somministrava al figliastro e che potrebbe aver assunto accidentalmente.
La sentenza è stata letta alla presenza degli studenti del Liceo classico La Salle, accompagnati dai professori Rosanna Bologna, Marina Gravina e Giulio Varricchio. Polese è stata assolta e questo è il verdetto finale.
