Le prime istanze di attenuazione delle misure cautelari avanzate dai legali degli indagati coinvolti nell’inchiesta della guardia di finanza di Avellino sulla presunta attività di falsa fatturazione e riciclaggio di denaro proveniente dalle ditte dei soggetti raggiunti dalle misure cautelari in carcere sono state accolte dal gip Fabrizio Ciccone. In particolare, le istanze di attenuazione delle misure cautelari sono state accolte per G.F. D.V.F. e per E.S, con l’obbligo di dimora e obbligo presentazione alla polizia giudiziaria difesi dagli avvocati Valentina Musto, Dino Iasuozzi e Domenico Iommazzo. Si attendono invece le decisioni per altri indagati, tra cui F.P.D.S, A.D.S, O.V. classe 95 e O.V. classe ’96 e M.C.
L’inchiesta della guardia di finanza di Avellino ha esaminato per mesi il flusso di denaro proveniente dalle ditte dei soggetti raggiunti dalle misure cautelari in carcere, in particolare alcuni degli imprenditori conciari coinvolti e raggiunti dalle misure cautelari giravano somme di denaro significative attraverso bonifici, postagiro, vagli circolari da e verso i titolari delle ditte coinvolte, il tutto per ostacolare concretamente l’identificazione e la provenienza del denaro illecito.
L’inchiesta trae origine da un controllo effettuato dai carabinieri di Solofra a Tavernola San Felice nel settembre del 2021. In quella sede i militari dell’arma notarono tre soggetti aggirarsi nei pressi dell’ufficio postale con fare sospetto. I tre M.C, A.M.T e F.P. D.S. furono identificati e fermati con svariati centinai di euro. Dopo mesi A.M.T e M.C. raccontarono la loro realtà dei fatti agli inquirenti ovvero di essere stati ingaggiati da F.P.D.S titolare della Florence Bags ad effettuare operazioni di riciclaggio di denaro proveniente da una presunta attività di falsa fatturazione, in cambio di denaro.
Successivamente, da ulteriori accertamenti presso gli uffici postali di Tavernola San Felice, emerse che i tre erano stati già segnalati svariate volte all’antiriciclaggio di Poste Italiane. Da ulteriori indagini è emerso che la Florence Bags era priva di dipendenti, priva di un contratto di locazione e che all’indirizzo riportato sulle fatture emesse vi era un gommista.
L’indagato F.P.D.S di Montoro, titolare della Bags Leather, ha risposto per oltre un’ora alle domande del gip Fabrizio Ciccone affiancato dal suo avvocato Raffaele Tecce. Si attendono ulteriori sviluppi sull’inchiesta in corso.