Un’inchiesta della procura e dei carabinieri del Ros ha portato all’arresto di 39 persone, tra cui sei destinatari del provvedimento cautelare. Tra questi ci sono due sottoufficiali dell’Aeronautica Militare, Aldo Caurio e Gennaro Sorgente, originari di Foggia, finiti in carcere, e un altro sottoufficiale, Arturo Salza, originario di Napoli e residente a Roma, agli arresti domiciliari. Un ufficiale e un altro sottoufficiale dell’Aeronautica Militare hanno ottenuto la sospensione dai pubblici ufficiali per quattro mesi, mentre un dipendente del Ministero della Pubblica Istruzione ha ottenuto l’obbligo di dimora.

L’indagine ha scoperto un circuito corruttivo volto a condizionare le procedure di selezione per il reclutamento di personale nelle forze armate e nelle forze di polizia. Le somme di denaro offerte per superare le prove concorsuali superavano anche i 100mila euro, o orologi Rolex del valore di 16mila euro.

Il ruolo di due sottufficiali è emerso dalle indagini: avrebbero seguito i concorsi degli aspiranti fin dalle prime battute e ne avrebbero curato la preparazione con lezioni e simulazioni riguardanti le prove concorsuali e i colloqui di psicologia. In cambio di denaro, avrebbero fornito alcune prove concorsuali in anticipo o interceduto riguardo alle votazioni di taluni esami.

Tra gli ulteriori indagati figurano anche genitori e parenti di aspiranti candidati a concorsi, un sottufficiale della Guardia di Finanza e un sottufficiale dell’Aeronautica Militare in congedo.

L’inchiesta ha portato anche al sequestro preventivo di 523.500 euro nei confronti dei due sottufficiali ritenuti i principali indagati. Le indagini sono partite nel 2021 e hanno coinvolto province come Foggia, Napoli, Roma, Taranto e Benevento.

Le intercettazioni hanno rivelato il prezzo della corruzione: i genitori dei due ragazzi avrebbero dovuto elargire del denaro a Caurio quale prezzo per la sua intermediazione illecita. “Ora sono caz.. della madre e del padre”, avrebbe detto il sottoufficiale.

L’indagine ha portato all’arresto di 39 persone e ha smascherato un circuito corruttivo che ha minato la credibilità e la legalità delle procedure di selezione per il reclutamento di personale nelle forze armate e nelle forze di polizia.

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