La tragica vicenda di un bambino di soli 5 anni morto a causa della scellerata condotta di alcuni giovani è stata al centro delle cronache. Questi ragazzi, per cercare di ottenere like sui social, hanno avviato un macabro spettacolo, vivendo per 50 ore su un costosissimo SUV noleggiato, mangiando nei drive in e dormendo nei parcheggi. Presumibilmente, per mantenere alta la loro bieca reattività, hanno fatto uso di sostanze illecite. Questo comportamento vergognoso deve essere uno sprone per tutti i giovani che vogliono costruire una vita rispettosa di regole e valori sociali.
Mentre ci occupiamo di questa triste vicenda, è importante approfondire le recenti innovazioni dettate dal legislatore in materia di reato di omicidio stradale. L’articolo 589 bis e ter del Codice Penale prevede una punibilità dai 2 ai 7 anni di reclusione per chi provoca con colpa la morte di una persona in violazione delle norme del Codice della Strada. La responsabilità diretta ricade sul conducente del veicolo, ma nel caso in questione non è da escludere il coinvolgimento degli altri membri del gruppo.
La pena base è aumentata in caso di guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, oppure quando nel sinistro muoiono più persone. È previsto l’arresto “facoltativo” dell’investitore che diventa “obbligatorio” alla presenza delle citate aggravanti. Un aspetto positivo delle ultime disposizioni di legge è dato dal concetto di flagranza, che non è più rigidamente legato al momento del sinistro, ma che si prolunga con lo sviluppo delle indagini, consentendo quindi l’arresto anche in momenti successivi al tragico evento.
In conclusione, è importante che i giovani comprendano quali siano i limiti invalicabili che consentono di indirizzare una corretta vita sociale e che si impegnino a costruire un futuro rispettoso delle regole e dei valori sociali. La morte di un bambino innocente ci ricorda l’importanza di rispettare le norme del Codice della Strada e di avere cura del prossimo.
