è presentato davanti al giudice belga per rispondere alle accuse di corruzione e di traffico d’influenze nell’ambito del caso Qatargate, che ha coinvolto anche l’ex governatore campano, Antonio Bassolino.
Il faccia a faccia fra Claise e Cozzolino è stato molto atteso, poiché il giudice belga ha sempre sostenuto che l’eurodeputato del Pd aveva ricevuto una tangente di 100mila euro dallo sceicco qatariota Hamad bin Jassim, in cambio del suo intervento a favore dei diritti televisivi del Qatar nel calcio italiano. Cozzolino, invece, ha sempre negato le accuse, sostenendo di non aver mai ricevuto alcuna tangente.
Durante l’interrogatorio, il giudice Claise ha cercato di dimostrare che Cozzolino avrebbe partecipato a una serie di incontri con lo sceicco qatariota, ai quali avrebbero partecipato anche Bassolino e altre personalità politiche e sportive, al fine di favorire gli interessi del Qatar nel calcio italiano. In particolare, Claise ha richiamato un incontro avvenuto nel 2010 a Roma, in cui Cozzolino avrebbe ricevuto la tangente di 100mila euro.
Cozzolino, invece, ha sostenuto di essere stato presente a questo incontro solo per motivi istituzionali, in quanto all’epoca era assessore regionale allo Sport della Regione Campania, e che non ha mai ricevuto alcuna tangente. Inoltre, ha negato di aver partecipato ad altri incontri con lo sceicco qatariota.
L’interrogatorio è durato diverse ore, e alla fine il giudice Claise ha deciso di rinviare la decisione sulla posizione di Cozzolino a un’udienza successiva. Nel frattempo, l’eurodeputato del Pd ha espresso la sua fiducia nella giustizia belga e ha ribadito la sua innocenza.
Il caso Qatargate ha scosso il mondo del calcio italiano e ha portato all’arresto di diverse personalità politiche e sportive, tra cui l’ex governatore campano Antonio Bassolino. La vicenda ha evidenziato il legame tra il mondo del calcio e quello della politica, e ha messo in luce la necessità di maggiore trasparenza e lotta alla corruzione nel mondo dello sport.
