La situazione dei tribunali italiani sembra essere sempre più critica. Dalle parole dei presidenti dei tribunali di Santa Maria Capua Vetere, Napoli, Napoli Nord e Nola emerge una forte preoccupazione per le conseguenze che potrebbero derivare dall’entrata in vigore della riforma del processo civile.

Gabriella Casella, presidente del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha dichiarato che si rischia la paralisi, mentre Elisabetta Garzo, presidente del tribunale di Napoli, ha ammesso di essere seriamente preoccupata. Pierluigi Picardi, numero uno del tribunale di Napoli Nord, ha sottolineato come la riforma sia molto immaginata, ma poco realizzabile in concreto. Infine, Lucio Aschettino, presidente di sezione a Nola, ha previsto gravi disagi.

La riforma del processo civile, infatti, prevede l’introduzione dell’obbligo di conciliazione prima del processo. Questo significa che le parti in causa dovranno cercare di trovare un accordo prima di procedere con il processo vero e proprio. Secondo i presidenti dei tribunali, questa novità potrebbe portare a un aumento dei tempi di attesa per l’inizio del processo, con conseguente rallentamento dell’intero sistema giudiziario.

Inoltre, la riforma prevede l’introduzione del giudice unico, ovvero un unico giudice che seguirà l’intero processo, dalla fase iniziale fino alla sentenza finale. Secondo i presidenti dei tribunali, questa novità potrebbe portare a una maggiore complessità del processo e a un aumento dei tempi di attesa per la decisione finale.

In conclusione, la situazione dei tribunali italiani sembra essere sempre più critica. La riforma del processo civile, se non verrà adeguatamente implementata, potrebbe portare a gravi disagi per i cittadini e a un rallentamento dell’intero sistema giudiziario. È necessario che le autorità competenti prendano in considerazione le preoccupazioni dei presidenti dei tribunali e agiscano di conseguenza, al fine di garantire un sistema giudiziario efficiente e funzionale.

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