Due dirigenti dell’ASL Napoli 3 Sud sono stati sospesi dall’esercizio delle pubbliche funzioni e dal pubblico servizio per dodici mesi per aver ridotto e poi sospeso del tutto l’assistenza infermieristica a una donna affetta da una grave patologia e portatrice di tracheostomia e digiunostomia per lesioni irreversibili all’esofago. I carabinieri della stazione di Torre Annunziata hanno notificato il provvedimento su richiesta della Procura. I dirigenti sono accusati di concussione, falsità ideologica in atto pubblico, abuso d’ufficio e violenza o minaccia per costringere a commettere un reato. Le indagini hanno accertato che i comportamenti assunti dai dirigenti erano una sorta di “ritorsione” perché la donna e il marito si erano lamentati per l’omessa consegna dei dispositivi medici. I dirigenti avrebbero prima ridotto e poi revocato l’assistenza domiciliare infermieristica alla paziente, facendo leva su certificati medici dal contenuto ideologicamente falso, redatti sia dal medico di base della paziente che dal medico referente dell’ASL. Gli stessi medici sarebbero stati costretti a compilare i certificati mediante minaccia di avviare un procedimento disciplinare nei loro confronti e di ostacolare l’attività professionale dell’altro, non fornendo loro il personale infermieristico necessario per l’espletamento delle visite mediche. La sospensione dai pubblici servizi dei dirigenti è un segnale forte contro le violazioni dell’etica professionale e la mancanza di rispetto per i pazienti e le loro famiglie.
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