Scandalo Qatargate, Cozzolino resta in carcere a Bruxelles

Il caso del Qatargate continua a tenere banco a Bruxelles, dove l’eurodeputato italiano Andrea Cozzolino è stato trattenuto per altre ventiquattro ore dopo essere stato ascoltato per la seconda volta dagli inquirenti. La nuova procuratrice Aurélie Dejaiffe, meno nota del celebre predecessore Michel Claise, ora dovrà decidere se concedere la libertà al politico italiano o relegarlo a una detenzione preventiva dai contorni ancora incerti. L’eurodeputato è sospettato di aver preso parte alla rete di corruzione tra Bruxelles, Doha e Rabat per orientare le politiche comunitarie. La sua versione dei fatti, resa dopo quattro mesi ai domiciliari a Napoli, non ha convinto Claise, il quale ha lasciato l’incarico in seguito al potenziale conflitto d’interessi emerso legato al business di vendita di cannabis legale del figlio Nicolas, con cui ha messo in piedi l’attività insieme al figlio dell’eurodeputata Maria Arena. La convinzione della parzialità del giudice, espressa dai difensori di Kaili e dell’eurodeputato Marc Tarabella, è tutta racchiusa nel filo personale che collega Claise a Maria Arena, a sua volta molto legata al pentito Pier Antonio Panzeri. La situazione è ancora tutta da chiarire, ma il caso sembra essere destinato a tenere banco ancora per molto tempo.

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