Un datore di lavoro residente a Castelcivita è stato condannato a cinque anni e sei mesi di reclusione per atti sessuali su una dipendente. La sentenza è stata emessa dai giudici del Tribunale di Salerno, che hanno anche stabilito altre misure restrittive. L’uomo verrà interdetto dai pubblici uffici per tutta la durata della pena e dovrà risarcire il danno in favore della parte civile, rappresentata dagli avvocati Marco Martello e Maddalena Corbisiero. Il risarcimento sarà determinato in sede civile e, inizialmente, è stata stabilita una provvisionale di 5mila euro.
Secondo le accuse mosse nei confronti dell’uomo, il titolare di un deposito carburanti agricoli e bar avrebbe costretto la sua dipendente, all’epoca 23enne, ad accettare approcci sessuali. La ragazza ha raccontato che l’uomo l’ha baciata e le ha messo le mani sotto i suoi vestiti, toccandole il seno e le parti intime, invitandola anche a sedersi sulle sue gambe. La vittima ha deciso di denunciare i fatti, dopo che la situazione lavorativa era degenerata.
Inizialmente, il lavoro sembrava essere una buona opportunità per la giovane donna: un impiego fisso, per poche ore al giorno che le permetteva di guadagnare qualcosa senza gravare sui suoceri, avendo anche una bambina piccola. Tuttavia, dopo alcuni mesi, la situazione sarebbe peggiorata, fino a culminare negli atti di violenza sessuale.
La condanna dell’uomo rappresenta un importante risultato nella lotta contro la violenza sulle donne e sulle lavoratrici. È importante che le vittime di violenza sessuale trovino il coraggio di denunciare gli abusi subiti e che la giustizia venga fatta. Speriamo che questa sentenza rappresenti un messaggio forte e chiaro per tutti coloro che pensano di poter abusare del potere sulle donne.