Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ha avviato un’indagine interna sull’incidente avvenuto sulla tangenziale di Napoli due giorni fa, quando una vettura-prototipo su cui viaggiavano una ricercatrice dell’istituto e un giovane laureando è esplosa, provocando gravi ustioni ad entrambi i passeggeri. Il direttore dell’istituto di ricerche sulla combustione, Riccardo Chirone, ha annunciato l’avvio dell’indagine e ha sottolineato la massima disponibilità del CNR a collaborare con le autorità competenti. La vettura esplosa, una Volkswagen Polo, era un prototipo affidato all’università di Salerno per un progetto di ricerca europeo sulla ibridizzazione dei motori, di cui il CNR non è partner. Le prove si svolgono anche su strada.

Le condizioni dei due feriti, la ricercatrice Maria Vittoria Prati e lo studente Fulvio Filace, non hanno ancora permesso agli investigatori della polizia stradale di raccogliere le loro testimonianze. Si ritiene che a causare la deflagrazione siano state delle bombole a bordo dell’auto, di contenuto ancora non definito. L’innesco è ancora da chiarire, ma si escludono collisioni con altri veicoli. L’auto-prototipo faceva parte di un progetto europeo di ricerca sulla ibridizzazione dei motori da rottamare, con un funzionamento misto a benzina ed energia solare. Non ci sono dettagli sul funzionamento dell’impianto solare.

La relazione della Polstrada di Napoli sull’accaduto è stata trasmessa in procura e non è esclusa l’apertura di un fascicolo d’indagine. Nel frattempo, i medici del reparto grandi ustionati del Cardarelli cercano di salvare la vita ai due feriti. La ricercatrice Maria Vittoria Prati ha riportato bruciature di terzo grado sul novanta per cento del corpo ed è considerata un nome di riferimento nel campo dello studio delle emissioni e dell’utilizzo di combustibili alternativi.

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