Ieri pomeriggio, sulla Tangenziale, si è verificato un grave incidente: un’auto è esplosa improvvisamente, causando gravi lesioni alle due persone a bordo. Si tratta di un uomo di 25 anni e una donna di 66 anni, entrambi ricercatori dell’Istituto Motori del Cnr, che sono stati trasportati d’urgenza all’ospedale Cardarelli. La donna ha subito ustioni sull’80% del corpo ed è in imminente pericolo di vita.
L’esplosione è stata improvvisa e non sembra essere stata causata da alcun evento visibile. La macchina stava percorrendo il lungo cavalcavia che si conclude con il tunnel, quando si è verificato l’incidente. La deflagrazione ha causato un violentissimo incendio e il 25enne alla guida è stato sbalzato fuori dalla vettura, mentre la donna seduta di fianco al guidatore è rimasta intrappolata all’interno dell’auto.
Le cause dell’incidente sono ancora sconosciute, ma all’interno dell’auto sono state trovate due bombole, di cui non è possibile stabilire il contenuto. La macchina, una Volkswagen Polo con trazione elettrica, è una delle vetture a disposizione dell’Istituto Motori del Cnr, e le due persone a bordo appartenevano al personale della struttura. La donna ricoverata in gravissime condizioni aveva un importante ruolo di primo ricercatore, mentre l’uomo era alle prime esperienze all’interno dell’istituto.
Le autorità stanno indagando sulle cause dell’esplosione e sul contenuto delle bombole. La prima ipotesi riguarda la possibile presenza di ossigeno all’interno delle bombole, ma sembra incongruente con le mansioni dei ricercatori, non appartenenti all’area medica. Tuttavia, la dinamica dell’incidente potrebbe essere compatibile con un aumento di volume del materiale trasportato, causato dalla temperatura elevata, che avrebbe potuto trovare nelle componenti elettriche del veicolo un possibile innesco per l’esplosione e per il conseguente incendio.
L’auto e il materiale contenuto sono attualmente sotto sequestro, a disposizione delle autorità per le analisi del caso. Nessuna ipotesi viene scartata, soprattutto sul materiale che veniva trasportato nell’abitacolo di quella piccola vettura. Si tratta di persone esperte, soprattutto la donna primo ricercatore del Cnr, che non avrebbero trasportato materiale pericoloso in quella maniera. Le attività di studio della ricercatrice sono tutte concentrate sul tema dei trasporti, dalla valutazione dell’impatto ambientale dei mezzi di trasporto all’utilizzo di combustibili alternativi per l’autotrazione come biodiesel, idrometano, Gpl, etanolo, oli vegetali, emulsioni.