Benevento – Ieri, 52 famiglie beneventane si sono riunite sotto gli uffici dell’Agenzia per l’edilizia residenziale per protestare contro la mancata consegna delle chiavi degli alloggi popolari di Capodimonte, assegnati loro nel settembre 2022. La vicenda si protrae da 10 anni e sembrava essere risolta definitivamente ad inizio anno, quando i vertici regionali Acer e il Comune di Benevento avevano ufficializzato un dettagliato cronoprogramma. Tuttavia, dopo nove mesi, le serrande delle palazzine di via Baraglia sono ancora abbassate, scatenando l’ira pacifica degli assegnatari.
I manifestanti hanno chiesto un minimo di chiarezza da parte delle istituzioni, poiché la data di consegna delle chiavi viene puntualmente rimandata. Gli appartamenti e i sottotetti sono ormai pronti, ma la data di consegna continua a slittare tra questioni catastali e problemi per una cabina elettrica montata su un terreno da espropriare. I futuri inquilini sono preoccupati per i continui rinvii e temono di restare in mezzo alla strada.
L’assessora comunale alle Politiche abitative del Comune, Molly Chiusolo, ha assicurato che lunedì verrà stipulato l’atto pubblico attraverso il quale Acer completerà la procedura d’esproprio dei terreni e potrà completare l’accatastamento del suolo. Dalla sede Acer, però, nessun chiarimento, con le porte degli uffici che ieri sono rimaste chiuse e difese da un cordone di forze dell’ordine.
Le sigle sindacali di settore, tra cui il Sunia, hanno preso parte al sit-in e hanno espresso solidarietà agli assegnatari. Paolo Iorio ha dichiarato che le case sono state assegnate lo scorso anno, ma gli aventi diritto ancora non ne hanno preso possesso. Gli assegnatari temono che gli abusivi possano intrufolarsi e chiedono alle istituzioni, con la mediazione del prefetto, di risolvere il problema permettendo loro di entrare nelle loro case.
Anche il consigliere regionale Gino Abbate è intervenuto sulla questione, chiedendo l’allontanamento dei vertici dell’Acer per la loro incapacità e incompetenza. Insomma, la situazione è ancora molto incerta e gli assegnatari continuano a chiedere chiarezza e soluzioni concrete alle istituzioni competenti.