Gesesa, la società che si occupa della fornitura di acqua potabile in città e in altri 21 comuni, è costretta ad aumentare gli importi per l’individuazione del laboratorio che si occuperà delle indagini sulla potabilità dell’acqua. La società ha lanciato un nuovo bando di gara per trovare un centro di analisi accreditato in grado di rispettare i rigidi standard formali richiesti dalla Asl. Il bando prevede un importo a base di gara di 188mila euro per 12 mesi, quasi il doppio rispetto all’importo precedente. Le candidature sono aperte fino all’11 luglio, con apertura delle buste il 13 luglio. Questo è il secondo tentativo di Gesesa di trovare un centro di analisi accreditato dopo che il primo bando del 24 marzo non ha avuto successo. La Asl ha imposto restrizioni molto severe che hanno reso difficile trovare un centro di analisi accreditato per tutti i parametri richiesti. Inoltre, la vicenda del picco di tetracloroetilene riscontrato presso i pozzi di Pezzapiana lo scorso novembre ha creato una nevrosi di massa e ha portato a polemiche tra il Comune e la Asl-Arpac. Il primo cittadino Clemente Mastella ha espresso forti perplessità nei confronti degli accertamenti disallineati dai valori storici e dai campioni della stessa acqua prelevata ai fontanini. La contaminazione ambientale dell’area a ridosso della stazione centrale è stata confermata ma il mistero del picco di tetracloroetilene rimane irrisolto.