La perizia medico-legale sul corpo di Marzia Capezzuti, eseguita dal dottor Santurro, è diventata il fulcro della disputa legale. Durante l’incidente probatorio di ieri, l’avvocato Pierluigi Spadafora, difensore di Barbara Vacchiano e del marito Damiano Noschese, ha sollevato un’eccezione di nullità della perizia, sostenendo che il proprio medico legale non era stato informato dei vari passaggi di approfondimento. Il pm Vivaldi e l’avvocato Carmela Landi, difensore della parte civile, si sono invece opposti, sostenendo che le comunicazioni erano state fatte e che i passaggi intermedi non dovevano necessariamente essere notificati. Dopo quasi due ore di camera di consiglio, il giudice Gerardina Romaniello ha respinto l’eccezione, permettendo al perito della procura di riferire in aula i risultati delle indagini sul corpo della ragazza. L’avvocato Spadafora sostiene che ci sia nullità, citando recenti sentenze della Corte di Cassazione e un esempio dalla Corte d’Appello di Napoli che ha dichiarato nulla una perizia medico-legale eseguita su un corpo per problemi di comunicazione alla difesa. Secondo l’avvocato, non è stato garantito il diritto alla difesa dei suoi assistiti. D’altra parte, per l’avvocato Landi, le cose sono andate diversamente: le radiografie e gli approfondimenti successivi potevano essere richiesti direttamente dal perito degli indagati.

Assente durante l’incidente probatorio di ieri è stata Annamaria Vacchiano, principale accusatrice di Barbara Vacchiano, del marito Damiano e del figlio quindicenne. La giovane donna, difesa dall’avvocato Stefania Pierro, ha rinunciato all’incidente probatorio perché terrorizzata dalla presenza della madre. Lo stesso ha fatto il fratello Vito. Le loro posizioni, tuttavia, sono marginali nell’inchiesta che ha dimostrato l’estraneità delle violenze da parte dei due fratelli. La perizia avrebbe confermato sia i risultati delle indagini sia la testimonianza resa dal minorenne alla sorella Annamaria nel video che ha incriminato tutti e ha permesso agli investigatori di trovare il corpo. Gli esiti sono comunque agghiaccianti: Marzia è morta per strangolamento, con forti pressioni sull’osso ioide, ma presentava anche lesioni alla colonna vertebrale e alla cassa toracica risalenti a almeno quattro mesi prima della morte. È stata inoltre confermata l’estirpazione violenta dei denti e la morte è stata accertata nella primavera del 2022 (a marzo, secondo le indagini dei carabinieri). Insomma, la ragazza ha sofferto molto. L’incidente probatorio per il quindicenne si è svolto nelle settimane precedenti presso il tribunale dei Minori di Salerno. Quindi i due periti delle due procure scriveranno a breve un nulla osta congiunto per la restituzione della salma alla famiglia. Marzia potrà finalmente essere sepolta.

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