Aste Ok, Pm: la ricostruzione del capitano Russo per il pm Woodcock è poco convincente e l’udienza viene sospesa.

Nella giornata di oggi si è svolta una nuova udienza presso il Tribunale di Avellino, in relazione al processo derivante dall’inchiesta “Aste ok” condotta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino e dal Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Napoli, che hanno indagato su un nuovo filone di illeciti legato al Clan Partenio.

L’attenzione di questa udienza si è concentrata sull’audizione del Maggiore Quintino Russo, ex comandante del Nucleo Investigativo che ha condotto le indagini su questo filone di illeciti che coinvolge il Clan Partenio.

Durante l’udienza odierna, il Maggiore Russo è stato interrogato sulla sua esperienza all’interno dell’inchiesta “Aste ok” e sulle prove raccolte nei confronti dei membri del Clan Partenio coinvolti nel sistema delle aste immobiliari.

Durante l’audizione, il Maggiore Russo ha raccontato di aver ascoltato delle intercettazioni avvenute all’interno dell’abitazione di Pasquale Galdieri, cercando di comprendere i suoi interessi nella tornata elettorale che coinvolgeva il Comune di Avellino e che aveva visto la partecipazione di Damiano Genovese. Da un’intercettazione risalente al 2018, emerge un trasferimento di denaro da parte di Galdieri che aveva suscitato l’irritazione di Antonio Genovese, zio di Damiano. Di conseguenza, Damiano Genovese fu incaricato di fare luce sulla questione.

Durante l’udienza, si sono verificati momenti di tensione quando le spiegazioni del Maggiore Russo non hanno convinto il Pubblico Ministero Henry John Woodcock. Quest’ultimo si è mostrato insoddisfatto delle risposte del testimone, chiedendo una narrazione più dettagliata e precisa. A quel punto, sotto pressione del Pubblico Ministero, il militare ha ribadito l’accordo tra le parti, secondo il quale i Galdieri ricevevano una commissione del 33% quando portavano il cliente e il 20% quando intervenivano solo per indirizzare le aste. Il Maggiore Russo ha sottolineato che, per quanto riguarda il rapporto tra Livia Forte e i Galdieri, non si può parlare di “pizzo” riconosciuto dalla “Regina delle aste” ai due fratelli, ma di un accordo tra le parti.

Il Pm, tuttavia, ha manifestato una crescente irritazione di fronte alle risposte del Maggiore Russo. Secondo il magistrato, le risposte del militare erano impreparate e non all’altezza dell’importanza del procedimento. A causa di questi motivi, l’udienza è stata bruscamente interrotta e rinviata al 7 luglio 2023, quando si spera che il testimone sarà in grado di fornire argomentazioni più dettagliate.

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