Presunto bando manipolato per l’assistenza domiciliare agli anziani non autosufficienti ad Eboli. Il giudice per le udienze preliminari Giandomenico D’Agostino del Tribunale di Salerno, su richiesta del pubblico ministero Elena Cosentino della Procura locale, ha disposto oggi il rinvio a giudizio per tutti gli indagati. Secondo quanto riportato da StileTv, gli imputati sono l’ex sindaco Massimo Cariello, l’ex dirigente del piano di Zona Giovanni Russo, il funzionario comunale in pensione Agostino Mastrangelo, la dipendente comunale Erminia Pendino e due imprenditori, Antonella Giarletta e suo marito Raffaele Forte, dirigenti della cooperativa CSM Service. A loro viene contestato il reato di turbata libertà degli incanti in concorso.
L’accusa riguarda un presunto bando manipolato per l’assegnazione dell’assistenza domiciliare agli anziani non autosufficienti ad Eboli. Secondo l’indagine condotta dalla Procura di Salerno, gli imputati avrebbero agito in concorso per alterare il regolare svolgimento dell’asta pubblica, violando così la legge sulla libera concorrenza.
L’ex sindaco Massimo Cariello, l’ex dirigente Giovanni Russo e il funzionario Agostino Mastrangelo, avrebbero favorito la cooperativa CSM Service, di cui Antonella Giarletta e Raffaele Forte sono dirigenti, nella vittoria del bando. Questo avrebbe comportato un pregiudizio per le altre aziende che avrebbero potuto partecipare alla gara.
La turbata libertà degli incanti è un reato che viene commesso quando si altera il regolare svolgimento di una gara d’appalto pubblica. In questo caso, gli imputati avrebbero manipolato i criteri di valutazione delle offerte, favorendo la cooperativa CSM Service. Questo avrebbe limitato la concorrenza e impedito ad altre aziende di partecipare alla gara con le stesse opportunità.
Il rinvio a giudizio di tutti gli indagati è un passo importante per far luce su questa vicenda e garantire la giustizia. Sarà ora compito del tribunale valutare le prove e decidere sulle responsabilità degli imputati. Nel frattempo, è auspicabile che venga fatta chiarezza su questa presunta manipolazione del bando e che vengano adottate misure per prevenire simili episodi in futuro.
L’assistenza domiciliare agli anziani non autosufficienti è un servizio di fondamentale importanza per garantire una buona qualità di vita a coloro che ne hanno bisogno. È fondamentale che l’assegnazione di questo servizio avvenga in modo trasparente e rispettoso delle regole, per garantire la migliore assistenza possibile agli anziani e favorire la concorrenza tra le aziende del settore.
La conclusione dell’udienza preliminare e il rinvio a giudizio di tutti gli indagati sono un segnale importante che la giustizia sta facendo il suo corso. Spetta ora al tribunale valutare le prove e decidere sulle responsabilità degli imputati. In attesa della sentenza, è auspicabile che vengano adottate misure per prevenire simili episodi di presunta manipolazione dei bandi pubblici, al fine di garantire la trasparenza e l’equità nelle procedure di assegnazione degli appalti. Solo così sarà possibile assicurare un servizio di assistenza domiciliare adeguato agli anziani non autosufficienti e tutelare gli interessi della collettività.