e propaganda ideologica di stampo negazionista.

Le perquisizioni messe a segno dai carabinieri del Ros hanno portato alla luce un gruppo di presunti fanatici pronti a negare l’olocausto e a giustificare una serie di crimini contro l’umanità. Grazie all’operazione coordinata dalla Procura di Napoli, è stato possibile sequestrare materiale di propaganda negazionista e anche alcune armi, tra cui spade e una pistola.

Sono una decina gli indagati coinvolti in questa attività condotta dai carabinieri del Ros, sotto la guida del comandante Andrea Manti. Ora si attendono gli esiti della valutazione del materiale sequestrato dai cellulari e dai pc. Le perquisizioni sono state effettuate in diverse abitazioni del centro storico, in un domicilio privato di Posillipo, a Cava dei Tirreni e in alcuni comuni dell’hinterland vesuviano. Si sta valutando la possibilità di legami con soggetti che in passato erano legati a Casapound.

Nel frattempo, in un altro filone processuale, sono arrivate conferme dalle aule di giustizia riguardo all’appartenenza al gruppo di Hagal. Sono stati inflitti tre anni e quattro mesi a F.C., che non era accusato di essere un affiliato al gruppo di Hagal, ma di aver sostenuto idee negazioniste della Shoah e di altri crimini contro l’umanità. In questo stesso filone processuale, Maurizio Ammendola sarà giudicato in corte d’assise per l’accusa di possesso di armi e appartenenza al gruppo di Hagal.

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