Quattordici imprenditori e allevatori di famiglia hanno ottenuto una sospensione temporanea dell’ordinanza di “macellazione immediata” emessa dall’Asl. Il Tar di Salerno ha accettato la richiesta di sospensione fino all’esame del ricorso, che avverrà l’11 luglio prossimo. Nel frattempo, l’Asl dovrà monitorare la situazione di ogni allevamento e applicare misure precauzionali per garantire il divieto di movimentazione e l’isolamento dei suini, al fine di prevenire il contagio. Gli allevatori del Vallo di Diano, assistiti dagli avvocati Umberto Casale, Federico Maggio e Maria Santarsenio, dovranno attendere la decisione del Tribunale amministrativo.

Un mese fa è scoppiata un’epidemia di peste suina africana proprio nel Vallo di Diano, che è stata designata come “zona infetta” dalla Regione Campania. Sono diciassette i comuni della provincia di Salerno interessati dal provvedimento regionale, alcuni dei quali confinanti con zone dove sono stati segnalati casi di contagio tra i suini. L’ordinanza regionale riguarda anche i suini degli allevamenti familiari, che dovranno essere abbattuti a scopo preventivo al fine di bloccare o contenere il contagio.

Nonostante nessuno dei ricorrenti abbia segnalato casi di animali ammalati, gli allevatori rischiano l’abbattimento dei loro animali in base alle norme sanitarie urgenti emanate dalla Regione e dall’Azienda sanitaria locale.

L’assessore regionale all’agricoltura della Campania, Nicola Caputo, ha dichiarato che partiranno i ristori per le aziende suinicole delle aree infette, che potranno macellare i suini per autoconsumo. Sono state anche destinate risorse per le aziende commerciali. Caputo ha assicurato che la Regione sarà vicina agli allevatori e ai territori colpiti dall’emergenza, garantendo certezza e rapidità nei ristori, sia per le aziende suinicole commerciali che per quelle ad uso familiare. È stato avviato un censimento delle aziende zootecniche, con l’indicazione del numero degli animali e del loro stato sanitario. È previsto un depopolamento delle aziende familiari e commerciali nella zona rossa soggetta a restrizioni, partendo dalle aree periferiche fino ad arrivare al centro del focolaio.

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