Un tragico incidente sul lavoro ha scosso la città di Scafati, lasciando tutti sconvolti e indignati. Pasquale, un giovane operaio di soli 19 anni, è deceduto dopo cinque giorni di agonia a causa delle gravi ferite riportate durante il suo lavoro presso una torrefazione. Questa terribile perdita ha suscitato l’indignazione e la rabbia del deputato salernitano Franco Mari, che ha annunciato la sua intenzione di portare il caso in Parlamento.
Franco Mari, appartenente ad Alleanza Verdi e Sinistra Italiana, ha dichiarato che è inaccettabile morire sul lavoro a soli 19 anni. Ha promesso che giovedì, durante la riunione dell’ufficio di presidenza della Commissione di inchiesta sullo sfruttamento e la sicurezza del lavoro, il caso di Pasquale sarà messo all’ordine del giorno.
Il giovane operaio era stato ricoverato in rianimazione all’ospedale di Nocera Inferiore sin dal martedì, ma le sue condizioni sono peggiorate rapidamente. Ancora non si conoscono i dettagli precisi dell’incidente e le dinamiche che lo hanno causato, ma le autorità competenti stanno indagando per fare chiarezza sulla tragedia.
I carabinieri della tenenza di Scafati e i tecnici dello Spisal dell’Asl Salerno sono al lavoro per ricostruire l’accaduto e accertare eventuali responsabilità. È fondamentale che vengano individuati i colpevoli e che vengano adottate misure per prevenire futuri incidenti sul lavoro.
La morte di Pasquale è una ferita profonda per la comunità di Sant’Antonio Abate e per l’intera provincia di Salerno. È necessario che il suo sacrificio non sia inutile, ma che sia un monito per migliorare la sicurezza sul lavoro e proteggere i diritti dei lavoratori.
Il deputato Franco Mari ha assicurato che farà tutto il possibile per portare giustizia a Pasquale e per garantire che tragedie come questa non accadano più. È necessario un cambio di mentalità e una maggiore attenzione alla sicurezza sul lavoro, affinché nessun altro giovane debba perdere la vita in modo così assurdo e ingiusto.
La morte di Pasquale non può e non deve essere dimenticata. È il dovere di tutti noi, cittadini e rappresentanti istituzionali, fare in modo che la sua morte non sia stata vana, ma che possa portare a un cambiamento concreto e duraturo. Nessun giovane dovrebbe mai perdere la vita sul posto di lavoro. È nostro compito garantire che questo non accada mai più.