Un nuovo evento drammatico si è verificato nella prigione di Fuorni domenica nel pomeriggio: un detenuto “problematico” ha attaccato il suo compagno di cella con ferocia. Questo detenuto era già stato accusato e processato per l’omicidio del suo compagno di detenzione nella stanza numero 6 del Reparto Livorno del carcere di Poggioreale nel gennaio 2022. Fortunatamente, grazie all’intervento rapido e coraggioso degli agenti penitenziari, la tragedia è stata evitata e il ferito è stato urgentemente trasferito presso l’Azienda Ospedaliera Ruggi D’Aragona in gravi condizioni.

La gravità di questo evento sottolinea la tesi avanzata dal Segretario Generale dell’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), Leo Beneduci, secondo cui la Casa Circondariale di Salerno, così come la Casa Circondariale di Avellino, la Casa Circondariale di Ariano e la Casa Reclusione di Carinola, sono diventati luoghi di detenzione per detenuti problematici di vario genere. Le strutture carcerarie sono vecchie e fatiscenti, con spazi limitati, incapaci di fornire una gestione adeguata per tali individui. È importante notare che la vittima di questo attacco era proprio il “caregiver” dell’aggressore, aggiungendo ulteriori elementi di preoccupazione e complessità a questa situazione già tragica.

È fondamentale che vengano prese misure urgenti per migliorare le condizioni delle prigioni e garantire la sicurezza sia per gli agenti penitenziari che per i detenuti. È necessario investire in nuove strutture e nelle risorse umane per garantire una gestione adeguata e professionale delle carceri. Inoltre, è importante fornire supporto e assistenza ai detenuti problematici, affinché possano affrontare le loro difficoltà e ridurre il rischio di incidenti come quello accaduto nella prigione di Fuorni.

La sicurezza e il benessere di tutti coloro che lavorano e vivono nelle carceri devono essere una priorità assoluta. È responsabilità delle autorità competenti adottare le misure necessarie per garantire un ambiente sicuro e umano all’interno delle prigioni. Solo così si potranno evitare tragedie come quella avvenuta domenica nel carcere di Fuorni e si potrà lavorare verso una vera rieducazione e reinserimento sociale dei detenuti.

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