Indagine Dda, Tribunale di Torre Annunziata incompetente territorialmente

Il Tribunale di Torre Annunziata è risultato incompetente territorialmente nell’indagine della Dda (Direzione Distrettuale Antimafia) su una serie di estorsioni messe a segno a Castellammare di Stabia da membri del clan D’Alessandro. Tra i ventidue imputati chiamati in causa, c’è anche Saverio Sparandeo, 61 anni, di Benevento. La difesa ha sollevato un’eccezione di incompetenza territoriale, che è stata accolta dal Tribunale, che ha deciso di trasmettere gli atti a Benevento.

Sparandeo è accusato di una estorsione aggravata dal metodo camorristico ai danni di un imprenditore. Secondo gli inquirenti, avrebbe costretto il costruttore del palazzo Passarelli a corrispondergli, in più tranche, la somma di 60mila euro. La minaccia sarebbe stata “concretatasi nella valenza intimidatoria derivante dalla sua riconducibilità al clan Sparandeo”. La vicenda risale a prima del dicembre 2013.

Ora gli atti verranno trasferiti a Benevento, dove si svolgerà il processo a Sparandeo e agli altri imputati. Gli avvocati Antonio Leone e Luca Russo difenderanno l’accusato nel corso del procedimento.

Questa decisione del Tribunale di Torre Annunziata evidenzia l’importanza di individuare la giurisdizione corretta per ogni caso. La competenza territoriale è fondamentale per garantire un processo equo e imparziale. In questo caso, la difesa ha dimostrato che il Tribunale di Torre Annunziata non era competente per giudicare il caso di Sparandeo, e quindi è stato necessario trasferire gli atti a Benevento.

Ora spetta al Tribunale di Benevento valutare le prove e decidere sulla colpevolezza o innocenza di Sparandeo e degli altri imputati. È importante che la giustizia venga fatta e che i responsabili di questi reati vengano puniti, garantendo così la sicurezza e la tranquillità dei cittadini di Castellammare di Stabia.

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