La Polizia di Stato ha arrestato tre persone, originarie della zona di Napoli, per truffa aggravata, ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. Tutto è cominciato quando la Questura di Potenza ha ricevuto una chiamata di emergenza da una signora anziana, che piangeva disperata e raccontava di essere stata vittima di una truffa da parte di un giovane ragazzo che si era presentato come amico di suo nipote. Il ragazzo era riuscito a farsi consegnare una grande somma di denaro in contanti e diversi gioielli utilizzando trucchi e inganni. L’equipaggio della Polizia di Potenza è intervenuto immediatamente e ha raccolto informazioni utili per avviare le prime indagini, tra cui la targa e il modello dell’auto utilizzata per commettere il reato.
Le ricerche dell’auto, che era un veicolo preso a noleggio, sono state estese a diversi uffici competenti, ma senza successo. Per questo motivo, le ricerche sono state estese anche alle strade della provincia di Salerno. Durante un controllo stradale, gli agenti della Polizia Stradale di Sala Consilina hanno individuato l’auto nei pressi dello svincolo dell’autostrada A/2 del Mediterraneo a Sicignano degli Alburni. Inizialmente, il conducente ha cercato di fuggire, ma dopo un breve inseguimento è stato raggiunto e fermato grazie all’abilità degli agenti. A bordo dell’auto c’erano tre persone, N.L. classe 2003, E.M. classe 2001 e S.S. classe 1994, tutte con precedenti penali. Durante la perquisizione personale, sono stati trovati una grande quantità di denaro e diversi gioielli, corrispondenti a quelli rubati alla vittima. Le successive indagini hanno permesso di attribuire parte dei gioielli alla persona truffata, mentre per il resto degli oggetti rubati, a causa della mancanza di informazioni sulla loro provenienza, i sospettati sono stati indagati per ricettazione. Alla fine delle indagini, le tre persone sono state arrestate e portate nel carcere di Potenza, a disposizione del Tribunale di Lagonegro. La signora anziana, appresa della restituzione degli oggetti rubati, ha espresso apprezzamento per il lavoro degli agenti, in particolare per il ritrovamento dell’anello appartenuto a suo marito defunto. Il Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Lagonegro ha convalidato gli arresti domiciliari per i tre sospettati il 27 giugno.