La Corte di Appello di Napoli ha deciso di ridurre la pena per l’estorsore del clan dei Casalesi, fazione Bidognetti, Carmine Micillo. La Quarta Sezione della Corte, presieduta dal giudice Diego Vargas insieme ad Antonio Golia ed Elisabetta Catalanotti, ha accolto l’istanza presentata dall’avvocato Ferdinando Letizia per l’applicazione dell’istituto della continuazione dei reati a favore di Micillo, attualmente detenuto nel carcere di Siena.

Le sentenze analizzate dai giudici partenopei riguardavano i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso e molteplici estorsioni perpetrate per agevolare il clan dei Casalesi nella zona di Castel Volturno tra il 2013 e il 2015, o nel 2019. Inizialmente, l’estorsore aveva ricevuto condanne che ammontavano a 6 anni e 8 mesi di reclusione, oltre a 12 anni di reclusione.

Tuttavia, i giudici hanno riconosciuto una totale coincidenza temporale tra la partecipazione di Micillo al clan, le estorsioni compiute per favorirlo e il ruolo da lui assunto all’interno del clan dei Casalesi. Pertanto, hanno accolto la richiesta di applicazione della continuazione tra i reati, rideterminando la pena complessiva a 16 anni di reclusione per Carmine Micillo.

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