Il Consiglio di Stato ha ribaltato la decisione del Tar del Lazio riguardante il trasferimento d’ufficio del pm antimafia Cesare Sirignano dalla Dna alla Procura di Napoli Nord. Secondo i giudici, la delibera era sproporzionata e mancava di una motivazione sufficiente. Nel documento, si afferma che gli elementi addotti per giustificare il trasferimento non sono in grado di sottrarsi alle critiche di travisamento dei presupposti e di difetto di istruttoria. Sirignano era stato coinvolto nelle intercettazioni della chat dell’ex magistrato Luca Palamara e il suo trasferimento era stato motivato da incompatibilità ambientale.

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