Nel popoloso rione Pescara di Eboli, la tensione è esplosa dopo che l’auto di Rita Petrillo è stata bruciata. Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dagli inquirenti, la macchina apparteneva alla moglie di Mario Solimeno, un artigiano di 29 anni ucciso lo scorso autunno a colpi di pistola durante una faida legata al controllo delle piazze cittadine dove avviene lo spaccio di droga.

La vettura incendiata era una Smart e sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri della locale Compagnia, guidati dal capitano Emanuele Tanzilli. Le fiamme avevano già avvolto l’abitacolo e i danni sono stati ritenuti ingenti, tanto che la macchina non è recuperabile.

Le indagini sono ancora in corso e si cerca di fare luce su questa guerra dello spaccio e sui possibili legami con gli spari avvenuti lo scorso giugno. La situazione nel rione Pescara è molto tesa e la comunità si trova ad affrontare un clima di insicurezza e paura.

È importante che le autorità competenti facciano il possibile per garantire la sicurezza dei cittadini e porre fine a questa spirale di violenza che sta colpendo il quartiere. È necessario intensificare i controlli e le indagini per smantellare le reti di spaccio e arrestare i responsabili di questi atti criminali.

La comunità di Eboli deve unirsi e lavorare insieme per contrastare il fenomeno dello spaccio di droga, che sta arrecando gravi danni alla società e mettendo a rischio la vita dei cittadini. Solo con un impegno comune e con il supporto delle istituzioni sarà possibile ristabilire la tranquillità e la sicurezza nella città.

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