Sconti di pena per i membri del clan Mascitelli di Pomigliano d’Arco. La V Sezione della Corte d’Appello di Napoli ha deciso di ridurre le condanne dei ventuno imputati coinvolti nel processo di secondo grado. Tra di loro spicca il nome di Bruno Mascitelli, indicato come capo del sodalizio. La sua condanna iniziale di venti anni è stata ridotta a tredici anni e otto mesi. Anche gli altri imputati hanno ricevuto sconti di pena, come Carmine D’Ambrosio che ha visto la sua condanna passare da tredici anni e quattro a sette anni e venti giorni grazie alla linea difensiva del suo avvocato, Assunta Arcopinto.

L’avvocato Arcopinto è riuscita a convincere i giudici della concessione delle attenuanti generiche per il suo assistito, dopo aver fatto cadere l’accusa di essere uno dei promotori del gruppo criminale nel processo di primo grado. Anche Giuseppe D’Ambrosio, Raffaele Rescigno e Danilo Ciccarelli hanno beneficiato di riduzioni delle condanne. Nonostante ciò, le indagini condotte dai carabinieri di Castello di Cisterna hanno evidenziato l’operatività del clan Mascitelli. Grazie alle testimonianze dei collaboratori di giustizia, i militari sono riusciti a ricostruire l’organigramma del gruppo e le sue attività illegali.

Bruno Mascitelli, già legato alla cosca Sarno di Ponticelli, avrebbe preso il controllo dello spaccio di droga a Pomigliano d’Arco e Castello di Cisterna tramite i suoi referenti. Con una forte forza intimidatrice, il clan di ‘o Canotto, soprannome di Mascitelli nel mondo criminale, è riuscito a imporsi nella scena vesuviana e ad influenzare anche ciò che accadeva a Napoli grazie a alleanze strategiche con altre cosche.

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