Il colera, una malattia infettiva causata dal vibrione, è tornato in Italia dopo diversi anni di assenza. L’ultimo caso risale al 1994 a Bari, ma questa volta è stato segnalato in Sardegna. Un uomo di 71 anni di Arbus è stato colpito dalla malattia. Nonostante fosse già sotto controllo per altre patologie, i medici hanno deciso di approfondire le analisi a causa di alcuni sintomi sospetti. La diagnosi è stata confermata: colera. Le cause esatte non sono ancora state determinate, ma ci sono due ipotesi principali: l’ingestione di acqua non potabile contenente reflui non purificati o il consumo di frutti di mare crudi, dove i microrganismi responsabili del colera tendono ad accumularsi.

Tuttavia, gli esperti stanno evitando di trarre conclusioni affrettate per evitare allarmismi tra i consumatori di frutti di mare. Il verdetto finale sul sierotipo del vibrione arriverà giovedì 13 dall’istituto zooprofilattico di Roma. Nel frattempo, il paziente sta migliorando e la situazione sembra essere sotto controllo. Nonostante ciò, l’attenzione rimane alta e vengono applicati tutti i protocolli nazionali per prevenire la diffusione della malattia.

È importante sottolineare che al momento il caso di Arbus sembra essere isolato e non ci sono segnalazioni di altri casi di contagio. La Asl del Medio Campidano sta attuando un’attività di tracciamento per individuare eventuali persone che potrebbero essere state esposte al contagio. Il manager della Asl 8, Marcello Tidore, raccomanda di fare attenzione alla potabilità dell’acqua, soprattutto durante l’estate, e di preferire sempre cibi cotti rispetto a quelli crudi.

La trasmissione del colera avviene principalmente attraverso il contatto tra le feci e la bocca, sia direttamente (ad esempio, attraverso una scarsa igiene delle mani) sia attraverso l’acqua o il cibo contaminati. La malattia può causare gravi disidratazioni e, in casi estremi, può portare alla morte, soprattutto nei bambini e negli anziani. Tuttavia, con le cure adeguate, la mortalità è mantenuta al di sotto dell’1%.

In conclusione, è importante rimanere vigili ma senza allarmismi o psicosi da epidemia. Il caso di colera in Sardegna è al momento isolato e vengono adottate tutte le misure necessarie per prevenire la diffusione della malattia. È fondamentale seguire le raccomandazioni degli esperti, come fare attenzione alla potabilità dell’acqua e preferire cibi cotti anziché crudi, per evitare il contagio.

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