Una perizia sarà necessaria per determinare se vi è un colpevole per la morte di Maurizio Franzesi, il ceramista salernitano deceduto nel luglio 2021 dopo essere caduto dalla sua bicicletta in una zona boschiva di San Cipriano Picentino. Il proprietario di un terreno circondato da una rete di recinzione caduta sul terreno e mai rimossa è stato accusato di omicidio colposo. È stata proprio quella rete a causare l’incidente, poiché il ciclista sarebbe caduto a causa di quell’ostacolo imprevisto presente sul sentiero, secondo quanto ricostruito dalle indagini. Ieri, davanti al giudice Pietro Indinnimeo, si è aperta l’udienza preliminare e un consulente è stato incaricato di stabilire se il proprietario del terreno ha delle responsabilità.

Secondo quanto sottolineato dall’avvocato difensore dell’imputato, Agostino De Caro, la rete di recinzione non apparteneva all’uomo, ma alla Provincia in quanto ente pubblico responsabile della manutenzione delle strade ed era presente già al momento dell’acquisto del terreno da parte dell’imputato. L’udienza preliminare ruota quindi attorno a questa questione: a chi spettava rimuovere quella rete? Si tornerà in aula a settembre, dopo il deposito delle conclusioni del perito. La tragedia risale all’estate 2021: la vittima era da sola al momento dell’incidente, che è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza installate nella zona. Maurizio Franzesi era molto conosciuto a Salerno, dove gestiva da anni l’Officina Ceramica, un negozio di ceramiche vietresi molto apprezzato. Padre di un dodicenne, Franzesi si era avvicinato al settore da giovane e ne aveva fatto la sua ragione di vita.

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