Il professor Mario Pagano, sovrintendente di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Caserta e Benevento, affronterà la prossima udienza come uomo libero il 12 settembre. Dopo dieci mesi di misure cautelari, tra cui l’obbligo di dimora, Pagano ha ottenuto la revoca di tutti i divieti poiché sono cessate le esigenze cautelari. Inoltre, ha già ottenuto il dissequestro di uno dei suoi appartamenti a Torre Annunziata, mentre si attende la richiesta di dissequestro per quello di Napoli.

Il processo riguarda due filoni di indagine che hanno coinvolto Pagano in passato. L’accusa per lui e per Giovanni Arnone, un espositore napoletano che ha scelto il rito abbreviato, è di ricettazione di beni culturali. Durante le perquisizioni nelle sue residenze, sono stati trovati volumi, dipinti e reperti di grande valore storico rubati da biblioteche, musei e castelli italiani. Tra i reperti sequestrati ci sono monete in bronzo provenienti da scavi clandestini, libri antichi e dipinti rubati da diverse città italiane.

Durante le udienze, è stato sentito il capitano Croce del nucleo tutela del patrimonio culturale dei Carabinieri, che si occupò della perquisizione e dell’arresto di Pagano. È stata anche sentita una consulente, l’ex soprintendente e attuale segretaria generale del Ministero della Cultura della Campania Teresa Cinquantaquattro, per fornire un parere tecnico sugli oggetti trovati a casa di Pagano. Quest’ultimo affermò di aver preso in prestito gli oggetti per studio o che erano frutto di donazioni. Tuttavia, queste attività dovrebbero essere provate con verbali di acquisizione e restituzione degli oggetti, che devono essere sempre custoditi dalla Soprintendenza. Al momento, sembra che questa documentazione non esista o esista solo in parte.

Mario Pagano era alla guida della soprintendenza casertana dal dicembre 2019. Ora, con la revoca delle misure cautelari, affronterà la prossima udienza come uomo libero.

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