Una villa di lusso abusiva di proprietà di Camillo Belforte, 43 anni, è stata demolita a Marcianise, nel Casertano. Camillo è il nipote del boss Domenico Belforte, uno dei fondatori del clan camorristico omonimo. L’operazione di abbattimento è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, guidata da Pierpaolo Bruni, e seguita sul posto dai carabinieri della Compagnia di Marcianise e dalla sezione di polizia giudiziaria della stessa Procura.

La villa, che si estendeva su tre piani, era stata costruita senza alcuna concessione edilizia. Già nel 2008, il Comune aveva emesso un’ordinanza di sgombero e abbattimento, ma il proprietario non aveva tenuto conto di tale disposizione.

Stavolta, le spese per la demolizione sono state sostenute dal proprietario stesso, il che ha permesso un risparmio di 180mila euro per le casse pubbliche. È stata una decisione importante, poiché dimostra che chi commette abusi edilizi deve pagare per le proprie azioni illegali.

L’abbattimento di questa villa abusiva rappresenta un segnale forte nella lotta contro la criminalità organizzata e la camorra. Dimostra che le istituzioni sono determinate a contrastare il potere e l’arroganza di questi clan mafiosi, anche attraverso la demolizione delle loro proprietà illegali.

Questo episodio ci ricorda l’importanza di rispettare le leggi edilizie e di agire in maniera trasparente e legale. La costruzione abusiva di edifici rappresenta un danno per il territorio e per la comunità, oltre a favorire il potere e l’influenza delle organizzazioni criminali.

È necessario che le autorità continuino a vigilare e a intervenire con fermezza contro gli abusi edilizi, al fine di preservare l’ordine pubblico e garantire un futuro migliore per le nostre comunità. Solo attraverso l’applicazione rigorosa delle leggi e la collaborazione tra le istituzioni e la società civile, potremo sconfiggere la criminalità organizzata e ripristinare la legalità.

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