Violenza sessuale a bordo di una nave da crociera attraccata a Napoli

Una famiglia spagnola ha vissuto un vero e proprio incubo durante una tranquilla crociera estiva. Un ragazzo di 15 anni, insieme ai suoi genitori e al fratello, è stato vittima di violenza sessuale da parte di un addetto alle pulizie delle stanze mentre la nave era attraccata al porto di Napoli. Dopo la denuncia presentata dalla famiglia alla Polizia Marittima di Napoli, il sospettato, un 54enne originario dell’Honduras, è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale aggravata su minore.

I fatti riportati da Il Mattino risalgono al 24 giugno scorso, quando la famiglia di turisti provenienti da Alicante, partiti da Barcellona per una vacanza da sogno, sono arrivati a Napoli. I genitori hanno deciso di scendere dalla nave per partecipare a un’escursione già programmata, mentre il ragazzo ha preferito rimanere a bordo piscina insieme al fratello per godersi qualche ora di tranquillità. Accortosi di aver dimenticato il telo da mare, il ragazzo è tornato nella sua cabina per recuperarlo. È a quel punto che, nel corridoio che conduce alla stanza, è stato avvicinato da Elias, il membro dell’equipaggio honduregno di 54 anni. L’uomo ha accarezzato la spalla del ragazzo e lo ha invitato a seguirlo dicendo di avere qualcosa per lui. Tuttavia, l’adolescente lo ha ignorato, ha preso il telo e si è diretto nuovamente verso la piscina.

L’abuso sessuale è avvenuto durante il tragitto di ritorno, come descritto nella denuncia presentata alla Polizia Marittima di Napoli. Dopo aver incrociato nuovamente il ragazzo, l’addetto alle pulizie lo ha invitato a seguirlo all’interno di una stanza aperta appositamente con il suo badge. “Giunto alla cabina, Elias ha aperto la porta con la sua tessera badge e ha invitato il minore a seguirlo all’interno”, si legge nella denuncia.

L’uomo ha iniziato a baciare il ragazzo sul collo e sul viso, per poi farlo stendere sul divano. Gli ha tolto il costume e ha abusato di lui, mentre il ragazzo, immobilizzato dalla paura, non riusciva a reagire o opporsi, fino a quando non ha implorato l’uomo di fermarsi. A quel punto, l’addetto alle pulizie ha lasciato la cabina e il ragazzo ha raccontato tutto al fratello, che ha chiamato i genitori.

L’avvocato della vittima, nonché presidente delle Camere penali del diritto europeo e internazionale, Alexandro Maria Tirelli, ha commentato: “Oltre alla vicenda penale, bisogna interrogarsi sulla selezione del personale da parte della compagnia e sulla sicurezza dei passeggeri a bordo. Quello che è successo al mio assistito è inammissibile”. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli ascolterà la vittima nei prossimi giorni.

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