Processo sul Nuovo Clan Partenio: condanne confermate per 21 imputati accusati di camorra

Il tribunale di Avellino ha emesso la sentenza finale sul processo riguardante il Nuovo Clan Partenio, riconoscendo l’esistenza del sodalizio criminale. Dopo una lunga camera di consiglio, presieduta dal giudice Gianpiero Scarlato, il tribunale ha inflitto complessivamente 3 secoli di carcere ai 21 imputati. L’accusa contestata dalla procura distrettuale antimafia di Napoli, che includeva associazione di stampo camorristico, tentata estorsione e usura, è stata ritenuta fondata. In particolare, è stata riconosciuta l’esistenza di un’organizzazione armata i cui promotori sono stati identificati nei fratelli Pasquale e Nicola Galdieri, Carlo Dello Russo e Carmine Valente.

Le condanne inflitte sono leggermente inferiori alle richieste dei pubblici ministeri, che avevano chiesto complessivamente 400 anni di carcere per gli imputati. Renato Freda e Nicola Galdieri sono stati assolti dal reato di intestazione fittizia dei beni e per tutti è stata esclusa l’accusa di illecito reimpiego di risorse economiche riconducibili al clan.

Pasquale Galdieri, considerato il capo del sodalizio criminale, è stato condannato a 25 anni di reclusione, cinque in meno rispetto alla richiesta dell’accusa. Durante le ultime udienze del processo, si sono verificate dure schermaglie tra accusa e difese sulla natura camorristica dell’associazione. Gli avvocati degli imputati hanno sostenuto che le condotte dei loro assistiti non presentavano violenza e quindi secondo loro non era presente il metodo mafioso.

Il processo è iniziato il 6 ottobre 2020 nell’aula bunker del carcere di Poggioreale a Napoli e dopo 68 udienze è stato trasferito a gennaio nell’aula di Corte d’Assise del tribunale di Avellino. La sentenza è stata letta dopo cinque ore di camera di consiglio, con un massiccio schieramento di forze dell’ordine presenti per garantire la sicurezza. Tra 90 giorni verranno depositate le motivazioni della sentenza e i legali dei 21 imputati preannunciano il ricorso davanti alla Corte di Appello di Napoli.

L’avvocato Alberico Villani, difensore di Ernesto e sua sorella Giuseppina Nigro, ha commentato la sentenza, definendo le condanne molto severe rispetto alle accuse mosse dalla pubblica accusa. Il tribunale di Avellino ha riconosciuto non solo l’esistenza dell’associazione camorristica, ma anche le responsabilità di tutti gli imputati, condannandoli tutti. Villani ha dichiarato che impugnerà la sentenza emessa in primo grado, ma prima vuole comprendere le ragioni che hanno portato il tribunale a dichiarare la responsabilità penale per tutti e 21 gli imputati.

Articolo precedenteIncidente a Ravello: giovane ferito a causa di una scia oleosa
Articolo successivoIl parco urbano di Pagani: una situazione fuori controllo

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui