Il processo di Appello per la strage di Acqualonga, avvenuta nel luglio del 2013, si avvicina alla sua conclusione. Oggi, presso la Corte di Appello di Napoli, si sono tenute le ultime discussioni delle difese prima della sentenza di secondo grado. Ad esporre le argomentazioni a favore del suo assistito, Gennaro Lametta, è stato l’avvocato Sergio Pisani.

Lametta, proprietario del pullman coinvolto nell’incidente che ha causato la morte di 40 persone, è accusato di omissione di revisione e manutenzione del mezzo. Tuttavia, secondo la difesa, queste responsabilità non possono essere attribuite a lui. Pisani ha sostenuto che la mancata revisione del bus è dovuta ad un sistema corruttivo all’interno della motorizzazione civile di Napoli, che in quel periodo avrebbe effettuato migliaia di revisioni false. Inoltre, l’avvocato ha affermato che l’errore umano di non aver serrato i perni della trasmissione del pullman con una chiave dinamometrica è stato un fatto isolato e non imputabile al suo assistito.

Durante il suo intervento, Pisani ha sottolineato che una condanna contro Lametta sarebbe un verdetto di vendetta e non di giustizia. Ha espresso fiducia nel fatto che la Corte di Appello, pur consapevole di prendere una decisione impopolare, prenderà la decisione giusta e assolverà il suo assistito.

La strage di Acqualonga è stata una tragedia che ha scosso profondamente l’Italia. L’incidente, avvenuto sul viadotto Acqualonga dell’A16, ha causato la morte di 40 persone e numerose altre sono rimaste ferite. Oltre alla responsabilità del proprietario del pullman, sono state sollevate anche questioni sulla sicurezza delle infrastrutture stradali e sulle norme di revisione dei mezzi di trasporto.

Ora spetta alla Corte di Appello di Napoli prendere una decisione in merito a questo caso. La sentenza di secondo grado sarà fondamentale per fare chiarezza sulle responsabilità e per garantire giustizia alle vittime e alle loro famiglie. La speranza è che questa tragedia possa portare a una maggiore attenzione sulla sicurezza stradale e a una revisione dei controlli sui mezzi di trasporto, al fine di evitare simili tragedie in futuro.

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