Sidigas spa, la società di distribuzione di gas naturale, ha aperto la procedura di concordato preventivo. La decisione è stata presa dal presidente del collegio della Sezione Fallimentare del Tribunale di Avellino, Gaetano Guglielmo. La richiesta è stata presentata il 2 maggio e da allora il tribunale ha esaminato tutti i documenti fino a ieri sera, quando è stato firmato il decreto di ammissione che ha ritenuto il piano di ristrutturazione “chiaramente idoneo a soddisfare i creditori e a preservare i valori aziendali”. Gli avvocati della società, Marcello Penta e Maria Laura Roca, insieme ad altri consulenti aziendali, hanno sottolineato che questo risultato premia il lungo e complesso lavoro svolto, consentendo il proseguimento del percorso di risanamento delle società del gruppo, già completato con successo nel 2021 con la Sidigas.Com s.r.l.

Questa decisione conferma la legittimità e la fattibilità del piano industriale elaborato dai consulenti e dal Consiglio di Amministrazione per risolvere la crisi dell’azienda. Il Tribunale ha voluto confermare la fiducia riposta nei Commissari Giudiziali, gli avvocati Massimo Gargano e Salvatore Varriale, nominati nella fase preliminare, e ha fissato per il prossimo novembre l’inizio delle operazioni di voto. Ora, dopo ulteriori verifiche affidate agli ausiliari del Tribunale, spetta ai creditori sociali esprimere il loro assenso alla proposta di definizione dell’enorme debito (le passività superano i 215 milioni di euro) presentata da Sidigas. Nel frattempo, il prossimo 17 luglio si terrà l’udienza preliminare per Gianandrea De Cesare, ex proprietario dell’Avellino Calcio, che è stato ammesso a un processo abbreviato condizionato. De Cesare è accusato di riciclaggio, false comunicazioni sociali e omesso versamento dell’IVA. Durante l’udienza, verrà ascoltato l’ex patron del club di calcio. Questa udienza preliminare è stata fissata a distanza di quasi tre anni a causa dei ricorsi presentati e delle eccezioni sollevate dai legali di Gianandrea De Cesare sin dalla prima misura cautelare, un sequestro preventivo di circa 97 milioni di euro nel 2019 (ridotto la scorsa settimana a 27 milioni di euro).

L’ultima misura cautelare è stata disposta lo scorso maggio dopo la dichiarazione di incompetenza territoriale del tribunale di Napoli, dove l’inchiesta era stata trasferita. Tuttavia, il tribunale di Napoli, dopo un anno di ulteriori indagini sulla contabilità di Sidigas.com srl ed Enerimpianti srl, ha evidenziato i reati di riciclaggio, omesso versamento dell’IVA e false comunicazioni sociali commessi ad Avellino. Di conseguenza, gli atti sono stati rinviati alla procura di Avellino, che ha iscritto nuovamente Gianandrea De Cesare nel registro degli indagati. Nel frattempo, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (Arera) ha riconosciuto al gruppo Sidigas un credito di 43 milioni di euro maturato nel corso degli anni, che potrà essere utilizzato per ripianare il debito.

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