La Corte d’Appello di Firenze ha ridotto le condanne per sei imputati coinvolti nella maxi inchiesta della procura Antimafia sul gruppo dei fratelli Cuomo. La “faida” tra i fratelli di Nocera Inferiore e quelli del rione di Piedimonte ha costretto i primi a trasferirsi a Firenze per riorganizzarsi. Gli avvocati difensori sono Gregorio Sorrento, Anna Vitolo, Raffaele Astarita e Giuseppe Ferlisi. I giudici hanno escluso la natura mafiosa del gruppo Cuomo, in particolare per la disponibilità di armi. Due giovani di Nocera sono stati ritenuti gli esecutori materiali dell’esplosione di una bomba contro il ristorante di Luigi Cuomo, con l’aggravante di aver agevolato il “clan di Piedimonte”. L’indagine è iniziata subito dopo l’esplosione dell’ordigno, il 23 febbraio 2021, grazie al lavoro congiunto della Squadra Mobile e della Guardia di Finanza di Firenze. In primo grado, tre imputati hanno patteggiato la pena e altri tre sono stati assolti. Gli inquirenti hanno ricostruito il movimento dei fratelli nocerini, che si sono riorganizzati per fronteggiare il gruppo rivale che stava espandendosi nella città dell’Agro nocerino. Le accuse riguardavano furto di bici, truffe sull’assunzione di extracomunitari, agevolazioni economiche disposte dal decreto Covid, usura, possesso di armi e danneggiamento. Alla fine di luglio si concluderà il processo di primo grado per coloro che avevano scelto il rito ordinario. La sentenza di primo grado si basava sull’evoluzione delle dinamiche operative e sul contesto di guerra di camorra nel quale doveva essere inquadrato l’attentato fiorentino, che consentiva di ritenere sussistente la natura mafiosa degli imputati. La sentenza d’appello ha ribaltato il verdetto, ma bisognerà attendere le motivazioni dei giudici.