La Galleria Principe di Napoli continua ad essere coinvolta in cedimenti e pericoli per i passanti. Ieri mattina si è verificato il terzo crollo in soli 45 giorni, questa volta sotto al porticato che si affaccia sul Museo Archeologico Nazionale. Nonostante il luogo fosse frequentato da turisti diretti al centro storico o al Mann, fortunatamente nessuno è rimasto ferito. L’intervento immediato della polizia municipale e dei vigili del fuoco è stato necessario. Per evitare ulteriori pericoli, è stato deciso di recintare anche questa zona della galleria e chiedere interventi immediati ai responsabili dei cedimenti. Tuttavia, la questione della manutenzione e della sicurezza della galleria Principe di Napoli è estremamente complessa. Essendo una struttura non completamente pubblica, ma con diversi condomini privati, è difficile individuare chi sia il responsabile di ogni singola parte dell’edificio monumentale. Dopo i crolli della facciata su via Pessina, sono stati effettuati i primi accertamenti sulle responsabilità della sicurezza. Tuttavia, si è scoperto che la facciata è di competenza di due diversi condomini privati, il Comune ha quindi inviato una richiesta di intervento urgente per mettere in sicurezza la zona. Nonostante ciò, non è stato fatto nulla e un mese dopo sono caduti altri calcinacci. Il nuovo crollo di ieri ha coinvolto un’altra parte della struttura, aumentando la preoccupazione per la sicurezza dell’intera galleria, non solo della facciata su via Pessina ma anche dei porticati su piazza Museo. Il deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, ha lanciato l’allarme sullo stato di degrado della galleria e ha sottolineato la necessità di intervenire al più presto per evitare tragedie simili a quelle accadute nella Galleria Umberto I. Anche un operatore economico della zona, Nando Cirella, ha espresso preoccupazione e ha chiesto un intervento risoluto. È fondamentale affrontare il tema del restauro di questo bene monumentale che sta cadendo a pezzi e diventando sempre più pericoloso. Non possiamo aspettare che succeda il peggio, è necessario intervenire immediatamente.

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