Il piccolo di 18 mesi ferito da un proiettile sparato dalla pistola del nonno è ancora in terapia intensiva. Questo tragico incidente ha lasciato increduli i residenti di Pomigliano d’Arco.

Il nonno del bambino, un istruttore di tiro, deteneva diverse armi nella sua abitazione, tra cui sei fucili e nove pistole utilizzate per la sua attività. Secondo quanto raccontato dall’uomo, il bambino sarebbe entrato nella camera da letto dove il nonno stava pulendo l’arma, una Beretta calibro 6,35 legalmente detenuta, che sarebbe caduta e avrebbe causato l’esplosione del colpo, ferendo il piccolo all’addome. Il bambino è stato soccorso e trasportato in ospedale, dove è ancora ricoverato. La polizia sta indagando sulle dichiarazioni dell’uomo per chiarire l’esatta dinamica dell’accaduto. Nel frattempo, il nonno è stato denunciato per lesioni colpose aggravate dalla squadra mobile di Napoli e ha come avvocato Antonio Leone.

I residenti esprimono la loro incredulità e definiscono il nonno e la sua famiglia brave persone, ma sottolineano che nessuno dovrebbe maneggiare un’arma carica in presenza di bambini, soprattutto considerando che l’uomo è un istruttore di tiro. Molti cittadini criticano la scelta del nonno di tenere armi cariche in casa e si chiedono come sia possibile che un esperto istruttore non abbia pensato di togliere i proiettili prima. Tuttavia, l’importante al momento è che il piccolo si riprenda al più presto.

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