Fabio Papa è stato coinvolto in un’indagine riguardante estorsione, tentata estorsione e lesioni personali al fine di agevolare il clan camorristico “Lubrano-Ligato”.

Dopo essere stato posto ai domiciliari, poi in carcere (dove è stato trovato in un istituto per il recupero dalla tossicodipendenza), e successivamente nuovamente ai domiciliari, Fabio Papa ha visto anche quest’ultima misura essere revocata. Ora gli è stato imposto solo l’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria. Questa decisione è stata presa dal giudice Antonio Baldassarre. Papa è stato coinvolto nell’inchiesta che riguarda i figli del boss Ligato. Insieme a Pietro, Felicia e Raffaele Antonio Ligato, è accusato dei reati di estorsione, tentata estorsione e lesioni personali al fine di agevolare il clan camorristico “Lubrano-Ligato”.

L’indagine ha portato alla luce attività estorsive che si sono protratte per anni, a partire dal 2007, nei confronti di imprenditori operanti nel settore delle onoranze funebri a Pignataro Maggiore. Questi imprenditori, subendo azioni intimidatorie, erano costretti a versare la somma di 3000 euro al mese, ma non solo. Le forze dell’ordine hanno anche scoperto un’altra estorsione ai danni di un imprenditore di Pastorano, al quale veniva richiesta la consegna di un lotto del cimitero di Pignataro Maggiore o la somma di 18000 euro.

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