Lametta, condannato in primo grado a 12 anni per la strage del bus, ha deciso di chiedere un risarcimento danni alla casa produttrice del veicolo coinvolto nell’incidente e ad Autostrade per l’Italia. L’incidente, avvenuto dieci anni fa, ha causato la morte di 40 persone e il ferimento di altre 29. La sera del 28 luglio 2013, l’autobus precipitò dal viadotto Acqualonga dell’A16 a Monteforte Irpino, causando una tragedia senza precedenti.

La richiesta di risarcimento danni presentata da Lametta è sicuramente una mossa inaspettata. Nonostante sia stato condannato per la sua responsabilità nell’incidente, sembra che il proprietario del pulmino voglia coinvolgere anche la casa produttrice del veicolo e Autostrade per l’Italia, mettendo in discussione la sicurezza del mezzo e delle infrastrutture stradali.

La richiesta di Lametta potrebbe essere motivata da diverse ragioni. Potrebbe ritenere che il veicolo non fosse adeguatamente sicuro e che la casa produttrice ne debba rispondere. Inoltre, potrebbe sostenere che Autostrade per l’Italia non abbia garantito la manutenzione adeguata del viadotto, mettendo a rischio la vita dei passeggeri.

È importante sottolineare che questa richiesta di risarcimento danni non ha ancora avuto una risposta ufficiale né dalla casa produttrice del veicolo né da Autostrade per l’Italia. Sarà interessante vedere come si svilupperà questa vicenda e se Lametta otterrà il risarcimento richiesto.

Nel frattempo, è fondamentale ricordare la tragedia che ha colpito così duramente le famiglie delle vittime. Dieci anni dopo, la ferita è ancora aperta e la richiesta di risarcimento di Lametta potrebbe riaprire vecchie ferite. Speriamo che giustizia venga fatta e che le famiglie delle vittime possano trovare un po’ di pace.

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