NAPOLI. Il sindaco Gaetano Manfredi ha annunciato che inoltrerà una richiesta alla Prefettura per aggiungere un presidio fisso dell’esercito ai controlli già in atto della Polizia di Stato e della Polizia Municipale, al fine di evitare nuovi incendi nell’ex campo rom di Barra. Questo luogo è infatti andato a fuoco da diversi giorni, scatenando la rabbia dei residenti. Nonostante l’azione dei vigili del fuoco e della Protezione Civile, i focolai si sono riattivati, segno che qualcuno ha dato nuovamente alle fiamme il posto. I cittadini del quartiere Barra, di San Giovanni a Teduccio, Ponticelli, Volla e Pomigliano d’Arco si sono trovati costretti a barricarsi in casa a quasi quaranta gradi e a utilizzare le mascherine. Questi incendi sono una beffa, dopo che l’Arpac aveva appena due giorni fa attestato il ritorno a livelli sotto soglia della diossina sprigionata a seguito dell’incendio della scorsa settimana.
Il sindaco Manfredi ha evidenziato la necessità di rafforzare il controllo del territorio in seguito ai recenti incendi. Egli è consapevole che i residenti dei dintorni di via Mastellone e i comitati dell’area Est stanno spingendo per incontrarlo e mettere sul tavolo le loro legittime preoccupazioni per la salute, dato i miasmi respirati in questi giorni e in passato. Nella prossima riunione in Prefettura, il sindaco chiederà un presidio fisso dell’esercito oltre ai controlli già effettuati dalla Polizia municipale e dalle forze dell’ordine.
Nel frattempo, sono previsti nuovi incontri sulla vicenda a Palazzo San Giacomo all’inizio della prossima settimana. Oltre alla prevenzione degli incendi, la principale preoccupazione del Comune è il reperimento dei 4,3 milioni di euro necessari per la bonifica dell’ex campo rom. La Regione Campania ha già rifiutato la richiesta, poiché il sito non rientra tra quelli per i quali è possibile usufruire del progetto dell’Ente d’Ambito Napoli 1 relativo al servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani ATO Napoli 1. Tuttavia, si sta cercando di istituire un nuovo tavolo di concertazione con Palazzo Santa Lucia per trovare un percorso che permetta all’ente regionale di contribuire economicamente, se possibile. Una proposta alternativa è stata avanzata dal Movimento 5 Stelle, che attraverso un’interrogazione parlamentare chiederà al Parlamento di accordare almeno una parte dei 4,3 milioni di euro necessari.