Tragedia sul cantiere dell’Alta Velocità: morto operaio di 62 anni

Una triste notizia ha colpito la comunità di Ariano Irpino: Gino Di Furia, un esperto manovratore di gru, è morto nel giorno del suo compleanno. Ieri avrebbe compiuto 62 anni, ma un destino crudele ha voluto strapparlo all’affetto dei suoi cari. L’incidente mortale è avvenuto sul cantiere della linea dell’Alta Velocità, in località Giardinetto tra Orsara di Puglia e Troia, lungo la strada statale 90.

Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo stava lavorando su una gru quando un perno si è staccato e ha colpito in pieno la cabina in cui si trovava. I suoi colleghi hanno immediatamente richiesto l’intervento del 118 e Gino è stato trasportato in elisoccorso al Policlinico Riuniti di Foggia, ma purtroppo le sue condizioni erano gravissime. Nonostante gli sforzi dei medici, l’operaio è deceduto poco dopo a causa delle gravi lesioni riportate. Le indagini sull’accaduto sono in corso da parte dei carabinieri e dei tecnici dello Spesal.

Gino Di Furia era un professionista esperto nel suo campo. Aveva esperienza come autista di mezzi pubblici e, insieme alla moglie, gestiva un noto oleificio ad Ariano Irpino. Quando l’attività era meno intensa, si dedicava al lavoro di manovratore per conto di un’impresa locale di nome Cardinale. Conosceva bene i rischi del suo mestiere, ma purtroppo, ieri, è stato vittima di un incidente fatale.

L’operaio abitava nella contrada Santa Maria a Tuoro e lascia la moglie e due figlie di 35 e 30 anni. La notizia della sua morte ha sconvolto l’intera comunità di Ariano Irpino. Attualmente, la salma di Gino si trova presso l’obitorio dell’ospedale foggiano, in attesa delle disposizioni della Procura della Repubblica locale.

La morte di Gino Di Furia si aggiunge alla triste lista degli incidenti mortali sul lavoro. Nel corso dei primi sette mesi di quest’anno, il numero di vittime irpine è già superiore a quello dell’intero 2022. I sindacalisti della Uil Avellino-Benevento e della Feneal Uil Caserta-Avellino-Benevento, insieme all’ufficio vertenze, sono indignati e chiedono che questa “ignobile mattanza” abbia fine. Si uniscono al dolore della famiglia, degli amici e dei colleghi di lavoro della vittima e chiedono che si faccia presto chiarezza sull’incidente per comprendere la natura di questa ennesima tragedia. La sicurezza sul lavoro deve essere una priorità assoluta. Non ci sono parole, se non rabbia, per esprimere lo sconcerto che si prova di fronte a queste tragedie e ci si chiede come sia possibile perdere la vita sul posto di lavoro.

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