Le criticità degli istituti minorili di Airola e Nisida sono state evidenti a causa dell’arrivo di minori provenienti dalle carceri del Nord, come Milano, Torino e Treviso, nell’ultimo anno. Fortunatamente, i lavori nel carcere di Treviso sono terminati, quindi gli agenti di polizia penitenziaria distaccati in Campania e i detenuti temporaneamente ospitati a Nisida ed Airola potranno fare ritorno. Queste parole sono state pronunciate dal garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello, durante la sua visita all’istituto penitenziario minorile di Airola.
Ciambriello ha sottolineato che la territorialità della pena è un diritto fondamentale per ogni individuo privato della libertà, che include il diritto alla famiglia, al reinserimento lavorativo e alla difesa legale. Tuttavia, questi diritti costituzionali ed elementari non vengono adeguatamente interpretati dalla politica carceraria. Coloro che hanno sollevato criticità in passato lo hanno fatto per attirare l’attenzione sul fatto di essere stati detenuti al Nord e poi trasferiti a Nisida ed Airola.
Il garante ha anche fatto un appello al sindaco di Airola, Vincenzo Falzarano, affinché artigiani e commercianti locali possano offrire opportunità di lavoro a tirocinanti tra i detenuti. Le borse lavoro rappresentano una grande opportunità per i ragazzi, poiché permettono loro di ricevere un minimo contributo economico e di reintegrarsi gradualmente nella società.
Durante la visita, Ciambriello è stato accolto dalla direttrice Marianna Adanti e dalla responsabile della Summer School, Raffaella Vitelli. Dopo Airola, il garante si è recato presso la Comunità Emmanuel di Faicchio, che ospita 20 tossicodipendenti. Suor Raffaella Letizia, insieme ai suoi collaboratori, si impegna quotidianamente per offrire una seconda opportunità a coloro che hanno avuto problemi con la droga e con la giustizia.